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Cibo e violenza

12 Dicembre 2014

 

Ger 17,19-26; Sal 14 (15); Zc 10,10-11,3; Mt 21,23-27 

 

«Signore chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà nella tua santa montagna? Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore».

(Sal 14)

 

Nel cuore di ciascuno è grande l’anelito di verità e giustizia, perché ci rimandano alla trasparenza a cui tutti tendiamo. Pensiamo alla verità come frutto di una ricerca personale e d’insieme, un po’ laboriosa e un po’ lunga che si scopre e si raggiunge a poco a poco. Qualcuno afferma che la verità è relazione e comunicazione. Pensiamo alla giustizia come a qualcosa che sarà pienamente compiuta solo nel Regno dei cieli. Questo però non ci esime dall’impegnarci “per e con” chi non conta e non ha voce perché le condizioni di vita possano essere vissute con umanità e dignità.

È nella linea della giustizia la scelta compiuta da chi affitta a un prezzo equo e a basso costo un bilocale ereditato, perché una famiglia possa avere una casa pagando un affitto adeguato alle proprie risorse economiche.

È una piccola, ma efficace e controcorrente risposta al grande problema della casa.

È nella linea della giustizia anche l’iniziativa promossa e realizzata in collaborazione tra diverse associazioni, quella di creare un luogo di incontro conviviale e familiare dove consumare un pasto caldo insieme e condividere esperienze e difficoltà per rimettersi in gioco.

 

 

Preghiera

 

Colui che non fa danno al suo prossimo

e non lancia insulti al suo vicino.

(dal Sal 14)