Ap 6, 12 – 7, 3; Sal 67 (68); Mt 19, 27-29
E vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio». (Ap 7, 2-3)
Il libro dell’Apocalisse insiste nel proporre un messaggio di speranza: i servi del Signore non sono abbandonati, neppure quando patiscono molte tribolazioni, la loro vita non è destinata a finire nel nulla, distrutta, ma il Signore ha cura di loro. Questo non significa tanto che sia necessario sforzarsi per conquistare la salvezza, ma qualcosa di ben più profondo: poiché il Signore ha promesso di non abbandonare, allora è possibile vivere come persone salvate, capaci di condividere la gioia, anche quando sono molte le fatiche di cui si fa esperienza.
Preghiamo
Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
periscono i malvagi davanti a Dio.
dal Salmo 67 (68)

