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La venuta del Signore

Giovedì della I settimana di Avvento

20 Novembre 2025

Ez 3, 1-15; Sal 75 (76); Gl 2, 21-27; Mt 9, 16-17

La figura dalle sembianze umane mi disse: «Figlio dell’uomo, mangia ciò che ti sta davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele». Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, dicendomi: «Figlio dell’uomo, nutri il tuo ventre e riempi le tue viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai: fu per la mia bocca dolce come il miele. (Ez 3, 1-3)

Quando si lascia che la parola si intrecci con la vita, la Scrittura accade come una parola efficace; la parola manifesta la presenza del Signore, al punto da poterne fare partecipi anche altri. Il profeta non trasmette la parola del Signore riducendosi a un mezzo inerte, ma la sua vocazione si compie se la parola che annuncia fa tutt’uno con la sua esistenza, tanto che Ezechiele è invitato a mangiare il libro. Mangiare la parola per Ezechiele corrisponde al fatto che non potrà limitarsi a riferire quanto ha udito, ma la possibilità che altri ascoltino quella parola passa attraverso la trasformazione di tutta la sua vita, a partire dal corpo.
Il tempo di avvento è per ogni cristiano l’occasione di un incontro decisivo con la parola, non più ascoltata distrattamente, ma fatta alimento della propria vita al punto da trasformarla.

Preghiamo

Dal cielo hai fatto udire la sentenza:
sbigottita tace la terra,
quando Dio si alza per giudicare,
per salvare tutti i poveri della terra.  

dal Salmo 75 (76)