Ez 6, 1-10; Sal 31 (32); Abd 1, 19-21; Mt 12, 22-32
Su tutto il vostro suolo dove abitate, le città saranno devastate, le alture verranno rese deserte, in modo che i vostri altari siano devastati e resi deserti, e siano frantumati e scompaiano i vostri idoli, siano spezzati i vostri altari per l’incenso e siano eliminate le vostre opere. Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore. Tuttavia farò sopravvivere in mezzo alle nazioni alcuni di voi scampati alla spada, quando vi disperderò nei vari paesi.
La presenza del Signore non è compatibile con gli idoli, egli si manifesta in tutta la sua grandezza, senza confronti.
L’avvento, tempo particolare nel quale scoprire la sua presenza vicina, è l’occasione per scegliere con chiarezza, per definire in quale modo quella presenza può avere spazio, rifiutando con decisione tutti gli atteggiamenti e le scelte che non consentono di riconoscerla.
Preghiamo
Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.
dal Salmo 31 (32)

