Ez 9, 1-11; Sal 85 (86); Ml 3, 13-18; Mt 13, 53-58
Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono». Agli altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non abbia pietà, non abbiate compassione. Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: non toccate, però, chi abbia il tau in fronte. Cominciate dal mio santuario!». (Ez 9, 4-6)
Proprio in mezzo a un popolo che ha rinnegato il Signore e si comporta solo compiendo il male, è rimasto qualcuno che rifiuta questa modalità, che anzi non ha timore a manifestare apertamente il proprio rifiuto dell’abominio.
Il Signore non trascura mai il bene compiuto, nulla va perduto. Il segno usato per distinguere il piccolo gruppo di coloro che non hanno trasgredito l’alleanza è l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico, come a indicare che quel segno, ultimo e definitivo, rimarrà per sempre, al pari delle azioni fatte.
Oggi è il giorno per stare di fronte al Signore nella consapevolezza che quanto di terribile accade nella storia non avrà l’ultima parola, ma è possibile lasciare che sia lui a operare, dando valore definitivo al bene spesso nascosto ai nostri occhi.
Il tempo di avvento è occasione per trasformare la nostra vita affinché la volontà del Signore che il bene rimanga possa realizzarsi anche attraverso le nostre azioni.
Preghiamo
Tu sei buono, Signore, e perdoni.
Mostrami, Signore, la tua via,
perché nella tua verità io cammini;
tieni unito il mio cuore,
perché tema il tuo nome.
dal Salmo 85 (86)