2Pt 2, 12-22; Sal 36 (37); Lc 19, 11-27
Carissimi, gli iniqui, irragionevoli e istintivi, nati per essere presi e uccisi, bestemmiando quello che ignorano, andranno in perdizione per la loro condotta immorale, subendo il castigo della loro iniquità. Essi stimano felicità darsi ai bagordi in pieno giorno; scandalosi e vergognosi, godono dei loro inganni mentre fanno festa con voi, hanno gli occhi pieni di desideri disonesti e, insaziabili nel peccato, adescano le persone instabili, hanno il cuore assuefatto alla cupidigia, figli di maledizione! (2Pt 2, 12-14)
Le parole di Pietro sono chiare e molto dure: il rifiuto del male è deciso, il cristiano non si accontenta di mezze misure. Quella radicalità, tuttavia, non deve trarre in inganno, facendo ritenere sia semplice identificare chi agisce male e rifiutare le sue azioni. In particolare, degli iniqui viene detto che «fanno festa con voi» e che «adescano le persone instabili». Queste parole non si possono quindi risolvere con facilità, ritenendo che gli atteggiamenti descritti siano molto lontani dalla propria esperienza, ma diventano un invito a vigilare – anzitutto su di sé – perché la fede nel Signore non si trasformi in una mistificazione che contribuisce solo ad opprimere altri.
Preghiamo
I malvagi infatti periranno;
i nemici del Signore svaniranno;
come lo splendore dei prati, in fumo svaniranno.
Quelli che sono benedetti dal Signore
avranno in eredità la terra,
ma quelli che sono da lui maledetti
saranno eliminati.
dal Salmo 36 (37)

