Ez 11, 14-20; Sal 88 (89); 1T5, 12-23; Mt 19, 13-15
«Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e vi darò la terra d’Israele. Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo metterò dentro di loro. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra, darò loro un cuore di carne, perché seguano le mie leggi, osservino le mie norme e le mettano in pratica: saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio». (Ez 11, 18-20)
La promessa fatta a Ezechiele è perenne: un cuore nuovo, uno spirito nuovo. È esperienza quotidiana scoprire quanto sia difficile cambiare, spesso anche in aspetti minimi. Non si tratta però solo di un cuore che consenta di realizzare il bene, ma che ancor prima sia capace di vivere e battere come un cuore di carne, che si appassiona e trova vita nella vita degli altri.
Il cammino di quaresima assume tutta la sua carica vitale, quella che trasforma perché fa abbandonare la logica dei doveri compiuti solo per forma e spalanca alla possibilità di vivere perché si è ricevuta la vita piena, quella che è arrivata fino a dare tutto di sé.
Preghiamo
Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele.
dal Salmo 88 (89)

