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Cibo e ospitalità

23 Novembre 2014

 

Is 51,7-12a; Sal 47 (48); Rm 15,15-21; Mt 3,1-12

 

«Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati».

(Mt 3,5-6)

 

Giovanni Battista è povero, veste di pelli, si ciba di locuste e miele, nella vita e nella parola è rigoroso. Il suo annuncio è dai toni minacciosi: “razza di vipere” e “non crediate di poter dire”. Non sono ammesse mezze verità o menzogne, non è nemmeno possibile giustificarsi. Egli battezza e ammonisce chi accorre a lui. A tutti chiede la conversione perché Cristo va cercato ogni giorno e, ogni giorno, la sua Parola ci raggiunge in volti e voci nuove da scorgere. Spetta a noi accoglierla. “Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato: è l’azione di un Dio che chiede l’autenticità dell’uomo solidale con tutti, soprattutto con gli ultimi. Esaminiamo con umiltà quanto facciamo e quanto diciamo.

 

Preghiamo

Dio, misteriosa presenza nascosta in ogni creatura, ragione ultima del nostro cercare e sperare, Padre di Gesù Cristo, il nostro fratello più caro, il Giusto, nel quale hai rivelato la via della vita, donaci di saper accogliere la tua Parola e di fare di tutta la nostra esistenza un canto.

Amen.

(Turoldo- Ravasi)

 

 

Impegno Settimanale

Troverò un momento della mia preghiera per fare memoria del mio battesimo.