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6 Aprile 2017

 

Gen 49,29-50,13; Sal 118 (119), 145-152; Pr 31,1-9; Gv 7,43-53

 

 

 

E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!».        (Gv 7,43-46)

 

 

Pensate che io sia venuto a portare pace sul«Pla terra? No, io vi dico, ma divisione» (Lc 12,51). Gesù, come afferma nel Vangelo di Luca, non è venuto a portare tranquillità e distensione ma è venuto a smuovere le nostre coscienze e le nostre certezze. È venuto a portare quella sana inquietudine, quel desiderio di ricercare la Verità a costo di dover mettere in discussione tutto e tutti. È ciò che stava succedendo nelle famiglie e nelle comunità giudee come conseguenza dell’annuncio di Gesù, che alcuni giudei accettavano e che altri negavano. Gesù ci chiede di schierarci in modo netto, mettendo ordine nella nostra vita e allontanandoci da un vivere tiepido che non fa compiere scelte decisive. Egli non è venuto a dividere per il gusto di creare disarmonia ma per realizzare l’unione fra tutti nella Verità.

 

 

Preghiamo

 

O Signore, mostrami ciò che in me è confusione.

Purifica il mio cuore, ordina i miei desideri,

rettifica le mie intenzioni,

affinché io scelga prima di tutto Te,

Bene supremo. 

    (C.M. Martini)

 

[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]