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Che non mi dimentichi di te, Signore

Mercoledì della settimana della XII Domenica dopo Pentecoste

18 Agosto 2021

Esd 4, 24 – 5, 17; Sal 24 (25); Lc 12, 54-56

Essi hanno risposto: “Noi siamo servitori del Dio del cielo e della terra e ricostruiamo il tempio che fu edificato molti anni fa. Un grande re d’Israele lo ha costruito e lo ha portato a termine. Ma poiché i nostri padri hanno provocato all’ira il Dio del cielo, egli li ha messi nelle mani di Nabucodònosor, re di Babilonia, il Caldeo, che distrusse questo tempio e deportò a Babilonia il popolo. Ma nel primo anno di Ciro, re di Babilonia, il re Ciro ha dato ordine di costruire questo tempio di Dio; inoltre i vasi del tempio di Dio, d’oro e d’argento, che Nabucodònosor aveva portato via dal tempio di Gerusalemme e trasferito al tempio di Babilonia, il re Ciro li ha fatti togliere dal tempio di Babilonia e li ha fatti consegnare a un tale di nome Sesbassàr, che egli aveva costituito governatore.  (Esd 5,11-14)

Durante la ricostruzione del tempio alcuni funzionari del re Dario interrogano gli Israeliti che stanno ricostruendo il tempio, circa la liceità della loro opera.
Nella sua semplicità, la risposta di quegli uomini è piena di fede: essi non fanno altro che raccontare la storia della salvezza, riassumendo gli eventi che hanno condotto fino al loro momento e che sono la ragione del loro agire. Essi sono in grado di riconoscere l’intervento del Signore nella loro storia, a partire dal momento glorioso del re Salomone, ma sanno anche ricordare, senza sconti, il male compiuto dai loro antenati, che ha condotto fino all’esilio. In quegli eventi, con semplicità, inseriscono la loro opera, capace di dare valore al dono iniziale, cercando di ristabilirlo nonostante le cadute e le infedeltà.
È necessario un grande equilibrio, ma ciascuno può fare lo stesso considerando la propria storia davanti al Signore, come un momento prezioso dell’intera storia della salvezza: l’occasione, che chiede la responsabilità e l’impegno personale di tutti, per tenere vivo il bene che il Signore ha donato, sforzandosi di riparare a tutte le infedeltà che hanno cercato di interromperlo.

Preghiamo

A te, Signore, innalzo l’anima mia,
mio Dio, in te confido:
che io non resti deluso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque in te spera non resti deluso;
sia deluso chi tradisce senza motivo.

dal Salmo 24 (25)