Ap 1, 10; 3, 14-22; Sal 14 (15); Lc 8, 1-3
Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. (Ap 3,15-17)
La logica del Signore rovescia quella umana: chi si considera ricco in realtà è povero, in quanto ritiene di non aver bisogno di nulla e così non ha spazio per essere raggiunto dalla sua grazia. Proprio l’accontentarsi è un pericolo per la vita spirituale, come risuona nell’accusa alla chiesa di Laodicea: per i cristiani non è sufficiente la mediocrità, non basta evitare di compiere il male, sulle orme di Gesù ogni giorno i cristiani sono chiamati a puntare al bene più alto.
Preghiamo
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sulla tua santa montagna?
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore.
Dal Salmo 14 (15)