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Non lo terremo nascosto ai nostri figli

VII Domenica dopo Pentecoste

19 Luglio 2020

Gs 4, 1-9; Sal 77 (78); Rm 3, 29-31; Lc 13, 22-30

Quando tutta la gente ebbe finito di attraversare il Giordano, il Signore disse a Giosuè: «Sceglietevi tra il popolo dodici uomini, un uomo per ciascuna tribù, e comandate loro di prendere dodici pietre da qui, in mezzo al Giordano, dal luogo dove stanno immobili i piedi dei sacerdoti, di trasportarle e di deporle dove questa notte pernotterete». (Gs 4,1-3)

Il passaggio del Giordano non è un evento come gli altri, ma l’attestazione del fatto che il Signore accompagna il suo popolo.  Per questo è bene farne memoria con un monumento. Le dodici pietre poste nel luogo del passaggio del fiume stanno a rappresentare ogni tribù, rimangono per ricordare a tutti che il Signore non ha escluso nessuno dall’alleanza con lui, ma l’intero popolo ha goduto dei suoi doni prodigiosi. La presenza delle pietre riunite insieme diventa anche un monito: come è possibile pensare che il Signore prediliga alcuni a scapito di altri se il dono da lui fatto ha raggiunto tutti?

Preghiamo

Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto.

Dal Salmo 77 (78)