Rt 2,4-18; Sal 102 (103); Est 5,1-8; Lc 1,39-46
«Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”». (Lc 1,41-42)
L’esclamazione di Elisabetta ci aiuta a interrogarci su come noi stessi accogliamo la venuta di Cristo nel mondo. La prontezza e la spontaneità nel saluto di Elisabetta a Maria derivano dalla luce dello Spirito Santo che vive in lei. Questo è possibile perché Elisabetta ha aperto il suo cuore allo Spirito: l’ha lasciato abitare in lei e germogliare, potendo così riconoscere la purezza e il dono di chi aveva davanti. Da questi versetti traspare una sorta di familiarità, che va oltre il grado di parentela. Questa familiarità è data proprio dall’accoglienza nel cuore dello Spirito Santo che rende vivo l’incontro con Gesù. In questo tempo di Avvento ci viene chiesto proprio questo, di lasciarci pervadere dallo Spirito cosicché possiamo essere pronti a riconoscere e ad accogliere il Salvatore del mondo.
Preghiamo
Lo Spirito di sapienza è su di me
per essere luce e guida sul mio cammino.
Mi dona un linguaggio nuovo
per annunziare agli uomini
la tua parola di salvezza.
Marco Frisina, Lo Spirito del Signore