Ez 3,16-21; Sal 50 (51); Gl 3,1-4; Mt 9,35-38
«Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore». (Mt 9,36)
Accorgersi e aprire gli occhi e il cuore alle necessità, di chi ci sta attorno, è ciò che il Signore ci chiama a fare nella nostra quotidianità con semplici gesti di attenzione. È lo stesso Gesù infatti che, vedendo la stanchezza nei volti delle persone che lo seguono, decide di fermarsi: avrebbe potuto proseguire il suo cammino e portare la sua parola ai molti ma decide di prendersi cura di coloro che già lo seguono e lo considerano come maestro e guida facendosi carico delle loro stanchezze come fa un vero pastore. La compassione e l’attenzione di Gesù, dimostrate con questo semplice gesto, sono di grande esempio per noi tutti che spesso, nonostante la nostra natura umana, invece di tendere la mano all’altro preferiamo essergli indifferenti.
Preghiamo
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
Sal 23 (22)