Dn 7,9-14; Sal 97 (98); 2Ts 1,1-12; Lc 3,23-38
«Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. Dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli, come è giusto, perché la vostra fede fa grandi progressi e l’amore di ciascuno di voi verso gli altri va crescendo. Così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra perseveranza e la vostra fede in tutte le vostre persecuzioni e tribolazioni che sopportate». (2 Tes 1,1-4)
Abba Genesio diceva ai suoi fratelli: nella mia giovinezza ho visto un uomo fare molte penitenze. Pregava ogni giorno. Digiunava nei tempi stabiliti e in tutte le vigilie delle feste della Madre di Dio. Conosceva e studiava la scrittura, faceva grandi progressi nella conoscenza di Dio. Poteva sembrare un angelo. Un giorno così concentrato nel suo cammino di fede non ebbe tempo per partecipare alla messa della domenica. D’altronde era così avanti nel cammino di fede! Ma senza quel povero cristiano che incontri ogni domenica e che non ha nessun cammino, ma solo un appuntamento settimanale, magari risicato e rubato a tanti impegni,… non c’è vita cristiana. Non puoi progredire da solo nella fede. Soprattutto: “cresci nella carità”.
Preghiamo
Rendiamo grazie al Signore:
l’uomo è caduto e Dio s’è chinato;
l’uomo è caduto nella rovina,
e Dio si è chinato nella sua misericordia;
l’uomo è caduto per la sua superbia,
e Dio è venuto a noi con la sua grazia.
(antifona, liturgia ambrosiana)