At 7,48-57; Sal 26(27); Ef 1,17-23; Gv 17,1b.20-26
“ …ho fatto conoscere loro il tuo nome, e lo farò conoscere…”. (Gv 17,26)
Spesso capita, quando si va a pesca nel mare della Parola, di avvertire che le nostre reti sono insufficienti a raccogliere la sovrabbondanza che ci è offerta. Ci troviamo a godere di realtà che non abbiamo meritato, né potremmo mai “meritare”. Così è oggi. Da dove cominciare? Da un Dio che non abita in costruzioni umane, ma vuole abitare nella comunità delle sue creature. Conoscenza di lui, speranza cui siamo chiamati, tesoro di gloria, pienezza e compimento…Quali grandezze! Il Dio di Gesù Cristo, il Dio che è Gesù Cristo, è sovrabbondante. Egli non solo anticipa le nostre aspettative, ma le supera, verso orizzonti non immaginabili. La Chiesa è fatta per essere riempita di lui, per essere sua dimora, così come lui è, e sarà, nostra dimora. Gesù è venuto a farci conoscere il Nome, che non è una sequenza di suoni per l’anagrafe, come interpretano certe sètte, ma piena manifestazione del Padre (che sia proprio questo il suo nome?). Un Dio così non si può non desiderare:”Il tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto”.
Preghiamo
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
(dal salmo 26)