Gen 23,2-20; Sal 118 (119); Pr 11,23-28; Mt 6,25-34
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. (Mt 6,26.33)
Gesù ci chiama alla libertà.
Avere fede, credere, confidare in Dio che ci ama come un Padre e, è bene dirlo, come una madre (cfr. Is 49,14-15), suppone depositare la nostra vita nelle mani del suo amore provvidente. Così saremo davvero liberi per amare, liberi per stare al suo servizio e a quello dei poveri.
Non si tratta di evadere responsabilità, ma di stabilire priorità. Non preoccupatevi, non affannatevi inutilmente, insiste Gesù, perché questo ci priva della libertà davanti a tutto ciò che non è essenziale.
Cercare prima il Regno e la sua giustizia! Ecco riassunto il discorso della montagna. Accogliere il dono del regno, esige dunque la pratica della giustizia. Questo è il criterio con il quale “quando venga il Signore, metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni del cuore” (1Cor 4,5).
Preghiamo
Non scordarti di noi miseri, Signore, sino alla fine
perché a te si abbandona il derelitto
e all’orfano tu solo doni aiuto.
La supplica dei poveri tu ascolti
e la tua destra sostiene il loro cuore.
(Salmo 9)