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L’eucaristia forma e sorgente

Martedì della IV settimana di Avvento

6 Dicembre 2022

Ger 10,11-16; Sal 113b (115); Zc 9,11-17; Mt 19,23-30

«Chiunque avrà lasciato… per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». (Mt 19,29)

Lasciare per il nome di Gesù, significa accoglierlo nella propria vita, secondo il suo progetto d’amore. Per pro-getto non s’intende un disegno definito e stringente come può essere, di fatto, quello di un architetto in cui “starci dentro”, ma significa “gettare in avanti”, ampliare una prospettiva di vita che si apre grazie al dono che ci viene da Cristo. Il progetto di Cristo è secondo il comandamento dell’amore verso Dio, verso il prossimo, verso sé stessi, per il mondo. L’amore più reale è incarnato, attuandosi apre orizzonti di eternità, perché la fonte stessa dell’amore è Dio (1Gv 4,16). Accogliere Cristo significa lasciare, non per perdere, ma per ricevere un centuplo e la vita eterna che iniziano già ora, nella misura del dono di sé, che diventa a sua volta consolazione, gioia e pace, ritrovando la propria vera e profonda identità e legame con la Trinità, che è nella sua essenza comunione.

Preghiamo

Signore, noi speriamo in te;
al tuo nome e al tuo ricordo
si volge tutto il nostro desiderio.
Di notte anela a te l’anima mia,
al mattino dentro di me il mio spirito ti cerca.

Is 26,8-9