Dn 2, 36-47; Sal 97 (98); Col 1, 1-7; Lc 2, 36-38
«Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre. Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per intervento di una mano, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro. Il Dio grande ha fatto conoscere al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione». (Dn 2, 44-46)
Daniele interpreta il sogno di Nabucodonosor e annuncia – proprio a un re al tempo considerato invincibile – un regno che non sarà mai distrutto.
La profezia di Daniele apre la storia alla possibilità che il Regno di Dio si manifesti superiore a ogni altro regno, non rivaleggiando a proposito di potere e forza, ma proprio mostrando la dissoluzione di chi basa la propria riuscita sul dominio di altri.
Quel regno, compiuto in Gesù, chiede a ogni cristiano di scoprire quali siano le vie perché la sua pace si realizzi.
Preghiamo
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
dal Salmo 97 (98)

