Sir 24, 1-12; Sal 147; Rm 8, 3b-9a; Lc 4, 14-22
«Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, per tutta l’eternità non verrò meno. Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità». (Sir 24, 9-12)
La Sapienza afferma di essersi stabilita in Sion: lo spirito del Signore non è distante e alternativo al mondo, ma sceglie di abitarlo, donando al mondo la possibilità di trasformarsi fino a essere in relazione con il Signore.
Non si tratta di un gioco astratto, né di una semplice suggestione: i cristiani riconoscono quella dinamica compiuta in Gesù, realizzata nel prendere carne. Ciò trasforma però ogni punto di vista e implica una conversione radicale: se la Sapienza del Signore è tanto vicina, si tratta allora di scoprire come seguirla passo passo a partire dal proprio quotidiano.
Preghiamo
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
dal Salmo 147

