Rut 2, 19 – 3, 4a; Sal 17 (18); Est 7, 1-6; 8, 1-2; Lc 1, 57-66
La suocera chiese a Rut: «Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che si è interessato di te!». Rut raccontò alla suocera con chi aveva lavorato e disse: «L’uomo con cui ho lavorato oggi si chiama Booz». Noemi disse alla nuora: «Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i vivi e verso i morti!». E aggiunse: «Quest’uomo è un nostro parente stretto, uno di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto». (Rut 2, 19-20)
Rut fa esperienza della benevolenza di Booz, ma è Noemi a riconoscere il senso di quanto le accade e a dargli il giusto valore. Immediatamente Noemi è in grado di capire che è lì all’opera la benevolenza del Signore, capendo come nel gesto di Booz si nasconda l’evento che cambierà la loro storia.
Ciascuno può educare il proprio sguardo a diventare sapiente come quello di Noemi, capace di riconoscere la presenza del Signore nascosta negli anfratti della storia quotidiana, non solo per fare una diagnosi, ma per fondare così la speranza in un avvenire dove la sua presenza riscatterà gli umili.
Preghiamo
Con l’uomo buono tu sei buono,
con l’uomo integro tu sei integro,
con l’uomo puro tu sei puro
e dal perverso non ti fai ingannare.
dal Salmo 17 (18)

