Ss. Filippo e Giacomo, apostoli
At 1,12-14; Sal 18(19); 1Cor 4,9-15; Gv 14,1-14
“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. (Gv 14,1)
Apostolo, dice Paolo, è colui che, mediante l’annuncio del Vangelo, genera in Cristo Gesù. Chiamato da Cristo a questo ministero ne è coinvolto fino alla propria conversione che è come uno “scambio” di mentalità: consegniamo la nostra per ricevere la sua. Fino a condividere la gloria del Signore: l’ultimo posto. Paolo esprime molto bene tutto ciò.
Ringraziamo il Signore per l’”apostolicità” della Chiesa. Nelle povere mani di poveri uomini è consegnato il fuoco bruciante della parola viva del Vangelo. Di secolo in secolo, pur nelle imperfezioni, e persino nel peccato, questo fuoco è arrivato fino a noi. Se Dio avesse pre-teso una chiesa di perfetti, cosa sarebbe accaduto? Questo fuoco sarebbe arrivato fino a noi? E noi? Siamo così sicuri che avremmo fatto parte di questa “chiesa”? Chiediamo l’intercessione di Filippo e Giacomo, per essere custoditi nella Chiesa, sposa amata, sempre in cammino di conversione.
Rivolgiamoci a Maria, la “senza macchia”: la sua preghiera potente ci custodisca nel suo Figlio.
Preghiamo
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
(dal salmo 18)