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È Dio la sorgente di felicità

Giovedì della III settimana di Avvento

5 Dicembre 2019

Ez 12,8-16; Sal 88 (89); Sof 2,1-3; Mt 16,1-12

«Nel passare all’altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere del pane». (Mt 16,5)

Questi primi 12 versetti del capitolo 16 vengono dopo il secondo racconto del fatto del pane spezzato e condiviso. Ed è come una specie di reazione o risposta che si svolge in due scene: ciò che le accomuna è una non comprensione del fatto dei pani, un non riconoscimento della realtà che è Gesù e quindi una richiesta esplicita e implicita di segni. Questi farisei e sadducei assomigliano un po’ a noi. Anche noi spesso chiediamo dei segni perché è duro vivere di fede nuda, pulita, cioè stare alla realtà che è Gesù. Nella seconda scena i discepoli si sono dimenticati di prendere il pane, in realtà questo dimenticare il pane implica l’aver dimenticato che con loro sulla barca c’è Gesù. Anche a noi spesso capita questo, anche noi ci dimentichiamo spesso di far salire Gesù sulla barca della nostra vita, oppure non ci accorgiamo che Gesù ci accompagna sempre nel cammino ma con la nostra autosufficienza pensiamo di potercela cavare da soli.

Preghiamo

Tu ci sei necessario, o grande paziente dei nostri dolori,
per conoscere il senso della sofferenza
e per dare ad essa un valore di espiazione e di redenzione.

(san Paolo VI)