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La vita come pellegrinaggio di fraternità universale

Ger 2,1-2a. 12-22; Sal 73 (74); Am 8,9-12; Mt 9,16-17

22 Novembre 2018

«Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano». (Mt 9,17)

In questa parabola Gesù afferma che per accettare il messaggio cristiano è necessario un comportamento nuovo, uomini nuovi, liberi da pregiudizi e non attaccati a un settarismo pericoloso e infruttuoso. Uomini che si lascino modellare dall’azione dello Spirito e sappiano fare dell’apertura del cuore e della capacità di accogliere l’altro come novità che viene da Dio, la legge del loro vivere da cristiani. Il messaggio di Cristo contiene una novità assoluta, uno spirito fatto di viscere di misericordia, di compassione e di fratellanza che chiedono una disponibilità totale. Questo non vuol dire che nell’antico non vi siano tante cose buone e valide e l’evangelista aggiunge «così l’uno e gli altri si conservano».

Preghiamo

Dio, che all’umanità smarrita nell’errore hai donato Cristo, via verità e vita, concedi a chi è rinato dall’acqua e dallo Spirito di camminare con opere degne incontro a lui, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
(Orazione giovedì vesperi 1 settimana)

[da: Stranieri e pellegrini – Il cammino, l’attesa, l’ospitalità – Avvento e Natale 2018, Centro Ambrosiano]