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A te si stringe l’anima mia

Sabato, Settimana della VI Settimana dopo Pentecoste

27 Luglio 2019

Nm 1,48-54; Sal 94; Eb 7,11-19; Gv 14,15-23

 

“Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi”. (Gv 14,19)

 

Gesù prometto il dono di un Consolatore, dello Spirito, che guiderà e sosterrà nel cammino della vita e nella ricerca della verità. Il mondo, costituito da quanti sono rinchiusi in se stesi e ignorano il senso del proprio essere nella storia, non può ricevere l’impulso dello Spirito Santo, non perchè sia loro negato, ma perchè non ne vogliorno riconoscere la necessità.

Il non vedere materialmente rende la fede e la fiducia in Cristo un moto dell’anima e indirizza la vita verso mete di profondità interiore. Il mistero della salvezza è mistero di comunione: la nostra unione col Cristo e quella di Cristo col Padre. Ed è l’amore che compone tale relazione. Giovanni fa coincidere la comunione con l’amore.

Cristo si manifesta e si fa vicino a quanti lo amano, e quindi vivono la carità verso tutti: l’amore è la ragione e la genesi dell’epifania e della conoscenza del Signore.

 

Preghiamo col Salmo

 

Venite, cantiamo al Signore,

acclamiamo la roccia della nostra salvezza.

Accostiamoci a lui per rendergli grazie,

a lui acclamiamo con canti di gioia.