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Sei tu, Signore, la nostra salvezza

17 Settembre 2015

 

3Gv 1-8.13-15; Sal 36; Lc 18,18-23

 

Di fronte all’invito di Gesù di lasciare tutto per seguirlo, il ricco si rattrista perchè non sa rinunciare ai suoi molti beni materiali. (Lc 18)

 

La Parola di Dio, seminata nel cuore, deve portare frutto nelle opere: non basta ascoltarla, va pure attuata. E molte sono le opere, parole, azioni comportamenti, che testimoniano con coerenza quanto la Parola insegna. Se si trascurano le opere, la Parola diventa evanescente e non lascia segno.

“Non ho gioia più grande di questa.sapere che i miei figli – ci dice l’apostolo Giovanni – camminano nella verità”. E trattano gli stranieri come fratelli dando testimonianza di carità. Infatti “dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità”.

I testi liturgici di oggi mirano ad insegnare che il criterio di vita di Dio è semplice e sostanziale: non sono i beni materiali, le ricchezze accumulate, le grandi imprese compiute, seppur onestamente, a portare la vera felicità, a dare il pieno senso della vita, ma il porle a disposizione di chi è più povero, il camminare nella verità, la ricerca costante di quanto il Signore ci chiede a servizio degli altri e del regno.

 

Preghiamo col Salmo

 

Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui.

Desisti dall’ira e deponi lo sdegno,

non irritarti: non ne verrebbe che male;

perché i malvagi saranno eliminati.

I poveri invece avranno in eredità la terra.