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La fede è beatitudine

I Domenica di Avvento

17 Novembre 2019

Is 51,4-8; Sal 49 (50); 2Ts 2,1-14; Mt 24,1-31

«Nessuno vi inganni in alcun modo!»
(2Ts 2,3)

Paolo è preoccupato perché nella comunità di Tessalonica, nonostante vi fosse una fede viva e una carità operosa, c’era qualcosa che turbava la vita della comunità. Il suo comando è pressante. Il cristiano non può lasciarsi ingannare. Mai dovrà cadere nell’inganno. Se cade è sua responsabilità e sua colpa. Il cristiano deve vigilare affinché nessun inganno possa far vacillare la sua fede… questo è possibile solo se noi ci teniamo ancorati a Gesù, viviamo in comunione con lui. La solidità della nostra fede si basa sulla Parola annunciata e proclamata da secoli che trova in Cristo morto e Risorto la sua conferma e validità. Ecco allora un modo per rimanere ancorati a Gesù: ascoltare e mettere in pratica la sua Parola. Oggi più che mai, di fronte a tanti “messaggi” che possono allontanarci dalla fede e dalla comunione con Gesù, il cristiano è chiamato a fondare sempre di più la sua vita sull’ascolto della Parola per essere così quell’uomo saggio che rimane saldo di fronte a tutte le tempeste della vita.

Preghiamo

Niente ti turbi, niente ti spaventi,
a chi ha Dio nulla manca, Dio solo basta.
Tutto passa, Dio non cambia, la pazienza tutto realizza.
Tutto passa, tutto cambia, la pazienza tutto realizza.
Niente ti turbi, niente ti spaventi, a chi ha Dio
nulla manca, Dio solo basta.
(santa Teresa D’Avila)