Ez 7,1.15-27; Sal 101; Eb 8,6-10; Mt 12,43-50
Distoglierò da loro la mia faccia, sarà profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo profaneranno. Ez 7,22
Il Signore continua con le sue minacce: in questi versetti introduce il tema del “voltare il proprio volto”, dare le spalle. Gesto di rifiuto e chiusura. Distogliere la faccia significa non volere più occuparsi del popolo, lasciarlo a se stesso. Senza Dio, però, l’uomo è morto, non ha futuro. Ciò è la conseguenza della scelta del popolo di fabbricare idoli coi loro gioielli, come era avvenuto sul Sinai, subito dopo l’Alleanza (cfr. Es 32,1-35). Quali sentimenti abbiamo provato quando qualcuno ci ha “voltato la faccia”? Quanto ci siamo sentiti feriti? Chiediamo scusa se ci è capitato di farlo. In entrambi i casi, interroghiamoci sulle motivazioni e sulle conseguenze di tale gesto, così come Dio si è comportato nei confronti del popolo. Forse potremmo intuire che ogni azione – subìta o provocata – ha bisogno del suo contesto per essere pienamente compresa e non deve mai essere giudicata in modo superficiale.
Preghiamo
Ho cercato il tuo volto, Signore,
il tuo volto Signore, ho cercato;
a lungo ho meditato nel mio cuore,
e nel mio meditare è scaturito un fuoco.
E il desiderio di conoscerti sempre più a fondo.
Guigo Certosino