Ru 1, 1-14; Sal 9; Est 1, 1a-1r. 1-5. 10a. 11-12; 2, 1-2. 15-18; Lc 1, 1-17;
«No, figlie mie; io sono molto più amareggiata di voi, poiché la mano del Signore è rivolta contro di me». Di nuovo esse scoppiarono a piangere. Orpa si accomiatò con un bacio da sua suocera, Rut invece non si staccò da lei. (Rut 1, 14)
Una tappa fondamentale della storia della salvezza passa attraverso la storia di Noemi e Rut, momento decisivo della discendenza che porterà fino a Gesù. La storia di Israele passa attraverso la tenacia di una donna che antepone la sua fedeltà alla suocera alle evidenze del fatto che quella scelta la porterà a dover vivere di ristrettezze, essendo rimasta vedova e senza alcuna sicurezza.
Quella donna, con una scelta risoluta e folle agli occhi di chi affronta il mondo calcolando, è una traccia preziosa dello stile del Signore, che con tenacia preferisce la storia degli umili. Quella donna può accompagnare i giorni che precedono il natale, interrogandoci a proposito della nostra capacità di scegliere la fedeltà nei confronti di chi è povero e perdente, da sempre prediletto dal Signore.
Preghiamo
Gioirò ed esulterò in te,
canterò inni al tuo nome, o Altissimo.
Il Signore sarà un rifugio per l’oppresso,
un rifugio nei momenti di angoscia.
dal Salmo 9