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È risorto, non è qui

A metà della festa

12 Maggio 2022

At 10,34-48a; Sal 65; Gv 7,14-24

Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e si mise a insegnare. I Giudei ne erano meravigliati e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?». Gesù rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato». (Gv 7,14-16)

Gesù incanta le folle e nello stesso tempo genera invidia e ostilità da parte delle autorità religiose del tempo. E questo perché la sua parola è franca e limpida, priva di lati oscuri e interamente dedita a cercare la volontà del Padre. Gesù appare decisamente meno interessato all’insieme delle sovrastrutture tradizionali del suo popolo: non che le disprezzi, anzi le rispetta; ma vuole farne emergere il vero valore, il significato più profondo, che è essenzialmente il bene dell’uomo, la cura per ciascuno. C’è forse altra via per realizzare la volontà di Dio? È questo che sta a cuore Dio: non cerca persone obbedienti ai precetti, ma uomini e donne che sappiano dedicarsi all’amore per ciascuno e per tutti, magari anche facendosi aiutare dai precetti. Proprio come dice Gesù, al termine del brano evangelico di oggi: «Non giudicate secondo le apparenze; giudicate con giusto giudizio!» (v. 24). Gesù ci parla ancora, con chiarezza. C’è da ascoltare!

Preghiamo

Donaci, Padre, di celebrare i santi misteri
con cuore ardente e puro
perché il nostro servizio risponda degnamente
alla bontà che ci manifesti,
e con fiducia accresciuta
si elevino a te le nostre preghiere.

(dalla liturgia)