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Vi ho chiamati amici

25 Maggio 2012

 

Ct 7,13a-d.14;8,10c-d; Sal 44(45);Rm 8,24-27; Gv 16,5-11

 

«… perché il principe di questo mondo è già condannato». (Gv 16,11)

 

Paradossale l’opera dello Spirito così com’è presen­tata da questo brano. Paraclito può essere tradotto come “difensore”, ma subito Gesù dice che Egli dimostrerà la colpa del mondo! Lo scopo di questa dimo­strazione di colpa, però, non è la condanna ma la salvez­za. A essere condannato sarà il principe di questo mondo. Colui che, con la sua menzogna, fu omicida fin da principio. Colui che ci dà morte con ciò che non è la Verità. La nostra colpa è tutta in quel «non credere nel suo nome» (v. 9): fidarci della testimonianza (falsa) del-l’antico serpente invece che fidarci della testimonianza del Figlio sulla croce. La menzogna mirava proprio a distruggere la fiducia della creatura nel creatore. Il pec­cato, qualunque peccato, ha qui la sua origine! Lo Spirito paraclito, facendo l’esegesi del crocifisso, ci fa toccare con mano la nostra colpa ma contemporaneamente ci spalanca l’anima ed il cuore di un Dio che si consegna alla morte per ognuno di noi. La nostra colpa è inghiotti­ta dalla morte di Dio amore. Avevamo torto a non fidar­ci di lui. Lo Spirito mostra tanto la nostra colpa quanto l’amore folle di chi versa il suo sangue per noi.

 

Preghiamo

 

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,

così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;

quanto dista l’oriente dall’occidente,

così egli allontana da noi le nostre colpe.

(dal salmo 102)

 

[La Parola ogni giorno –"La creazione geme e soffre le doglie del parto". Gesù Cristo, sposo dell’umanità – Tempo di Pasqua 2012 – Centro Ambrosiano]