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Come Abramo verso una vita nuova

16 Marzo 2012

Giorno aneucaristico

 

Gesù, “il più bello tra i figli dell’uomo”, offrì il suo bel viso agli sputi dei malvagi, lasciò velare dai malfattori quegli occhi, al cui cenno ogni cosa obbedisce. Espose i suoi fianchi ai flagelli, sottopose il capo, che fa tremare i Principati e le Potestà, alle punte acuminate delle spine. Abbandonò se stesso all’obbrobrio e agli insulti, Infine sopportò pazientemente la croce, i chiodi, la lancia, il fiele e l’aceto. Alla fine fu condotto via come una pecora al macello. Chi al sentire quella voce meravigliosa, piena di dolcezza, piena di carità, piena di inalterabile pacatezza: “Padre, perdonali” non abbraccerebbe subito i suoi nemici con tutto l‘affetto? Che cosa si poteva aggiungere di dolcezza, di carità a una siffatta preghiera? Gli sembrò poco pregare, volle anche scusare. “Padre, dice, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. (S. Elredo, abate)

 

 

Preghiamo

Una schiera di violenti attenta alla mia vita

ma tu, Signore, Dio di pietà compassionevole,

volgiti a me e abbi misericordia:

salva il figlio della tua ancella.

 

dal Salmo 86 (86)

 

 

[La Parola ogni giorno – "Questo è il mio corpo, che è dato per voi". Pane di vita per le genti – Quaresima 2012 – Centro Ambrosiano]