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Chiamati per nome, usciamo dal nostro torpore

30 Marzo 2012

 

Giorno aneucaristico

 

Il mondo è stato redento con la morte di uno solo. Se Cristo non avesse voluto morire, poteva farlo. Egli invece non ritenne di dover fuggire la morte, pertanto la sua morte è la vita di tutti. Noi portiamo il sigillo della sua morte; quando preghiamo la annunziamo; offrendo il sacrificio la proclamiamo; la sua morte è vittoria, la sua morte è sacramento, la sua morte è l’annuale solennità del mondo. E che cosa dire ancora della sua morte mentre possiamo dimostrare con l’esempio divino che la morte sola ha conseguito l’immortalità e che la morte stessa si è redenta da sé? La morte allora, causa di salvezza universale, non è da piangere, la morte che il Figlio di Dio non disdegnò e non fuggì, non è da schivare. ( dal Libro “Sulla morte del fratello Satiro”, S. Ambrogio, vescovo)

 

Preghiamo

A te, Signore mio Dio sono rivolti i miei occhi;

in te mi rifugio, proteggi la mia vita.

Preservami dal laccio che mi tendono,

dagli agguati dei malfattori.

 

dal Salmo 140(141)

 

[La Parola ogni giorno – "Questo è il mio corpo, che è dato per voi". Pane di vita per le genti – Quaresima 2012 – Centro Ambrosiano]