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La gioia e la presenza di Cristo

I feria prenatalizia "dell'Accolto"

17 Dicembre 2019

Rut 1,1-14; Sal 9; Est 1,1a-1r.1-5.10a.11-12;2,1-2.15-18; Lc 1,1-17

«Al tempo di Erode, […] vi era un sacerdote di nome Zaccaria […], che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli e tutti e due erano avanti negli anni». (Lc 1,5-7)

Luca nel suo Vangelo sa di essere diverso dagli altri evangelisti. Egli non ha conosciuto Gesù e neanche ha vissuto con lui. Tuttavia cerca di scrivere il suo Vangelo con la capacità e sensibilità di uomo colto. Ci tiene nel Vangelo a contestualizzare la vicenda, come in questi pochi versetti. Il Vangelo di Luca inizia nel tempio e da una coppia, Zaccaria ed Elisabetta, immagine di un popolo che osserva scrupolosamente tutte le leggi del Signore; una coppia che ormai si è rassegnata alla situazione in cui si trova: una situazione di sterilità. Anche noi talvolta ci troviamo in uno stato d’animo di rassegnazione, crediamo che nella nostra vita, nel nostro mondo non cambi nulla. Non pensiamo che qualcosa o qualcuno possa modificare la situazione in cui ci troviamo, anzi non crediamo neanche che a partire da noi possa cambiare qualcosa. Dobbiamo forse avere più fiducia in noi stessi, nelle nostre capacità e affidarci di più al Signore!

Preghiamo

Signore,
donami un cuore capace di affidarsi a te,
nonostante le fatiche e le delusioni.