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Venne un uomo mandato da Dio

13 Dicembre 2016

 

Ger 30,1-9; Sal 88 (89); Zc 12,1-7a; Mt 22,15-22

 

«Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: “Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?”. Gli risposero: “Di Cesare”. Allora disse loro: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”.» (Mt 22,19b-21)

 

Guardando l’immagine incisa sulla moneta Gesù risponde in modo adeguato alla malizia dei farisei. È lecito o no pagare le tasse? Non è solo un dovere civico, ma anche morale e religioso perché in questo modo aiutiamo a procurare i mezzi necessari per garantire a tutto lo Stato adeguati mezzi di sussistenza. Tutti noi, con il giusto tributo a Cesare, collaboriamo per il bene di tutti. Riconoscere Dio come l’assoluto conferisce ai doveri dello Stato maggior validità perché tutta l’attività politica è un servizio reso alla convivenza; tutti noi dobbiamo essere cittadini esemplari rispettando le leggi e questo va ricordato a tanti, anche cristiani, che audacemente evadono il fisco. Attenzione alla risposta di Gesù ai farisei: rendete dunque a Cesare… e a Dio quello che è di Dio. Semplicemente Gesù ci ricorda che dallo Stato riceviamo servizi, più o meno organizzati, a noi tocca ridare, come in uno scambio, per un servizio che raggiunga tutti. Ma dobbiamo anche restituire a Dio tutto ciò che Dio ci ha donato gratuitamente: vita, affetti, salute, la natura, l’amore, rispetto, questi sono l’immagine incisa sulle monete di Dio.

 

Preghiamo

 

Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele, perchè possiamo sempre servirti con lealtà e purezza di spirito.

Per Cristo nostro Signore. Amen

 

[da: “La Parola ogni giorno.Gesù verità della storia. Avvento e Natale 2016”, Centro Ambrosiano, Milano]