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Salvaci, Signore, per amore del tuo nome

2Re 19, 9-22.32-37; Sal 47; Lc 12, 8b-12

23 Agosto 2017

“È vero, Signore, i re d’Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra, hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d’uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti. Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio”.  ( 2Re 19)

 

Il re Ezechia affida la sorte del suo popolo al Signore e da lui attende la liberazione, perchè il Signore è il solo Dio. E infatti, il re d’Assiria non riuscirà ad estinguere la discendenza di Giuda.

La storia della salvezza non è in mano agli uomini, non dipende neppure da Israele, o dalla forza dell’esercito, o dall’astuzia dei politici, dipende unicamente da Dio che farà sorgere e donerà il Salvatore.

Non bisogna dunque vergognarsi di essere testimoni di Gesù. La promessa di Gesù è di riconoscere presso il Padre quanti lo hanno riconosciuto nella loro vita. A quanti temono di non riuscire ad essere fedeli alla parola di Gesù nell’amore al prossimo e alla verità, Gesù assicura la presenza dello Spirito che sostiene quanti ricercano con sincerità la giusta via.

 

Preghiamo col Salmo 

 

O Dio, meditiamo il tuo amore

dentro il tuo tempio.

Come il tuo nome, o Dio,

così la tua lode si estende

sino all’estremità della terra.