Tt 1,10 − 2,1; Sal 42; Lc 22,67-70
Gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». (Lc 22,67-70)
La missione che ci è affidata non è invito a discussioni o dibattiti religiosi e ideologici, per avere ragione sugli altri. Dobbiamo evitare di confondere il dialogo – che implica rispetto e ascolto sincero dell’altro – con la controversia – in cui si cerca di imporre le proprie vedute. Ricordiamoci che non possiamo pensare di riuscire a “convertire” gli altri con le tante parole con cui ci sappiamo esprimere, ma piuttosto con la semplicità della nostra testimonianza di vita, su cui dobbiamo basare il nostro dialogo col mondo. Le parole serviranno a condividere le ragioni del nostro agire e a esprimerne il significato, perché missione non è una comunicazione di dottrine, ma invito a incontrare il Cristo nella grazia e con gioia a partire dalla nostra esperienza.
Preghiamo
Signore,
tu sei la vita che voglio vivere, la luce che voglio riflettere,
il cammino che conduce al Padre, l’amore che voglio amare,
la gioia che voglio condividere,
la gioia che voglio seminare attorno a me.
(Madre Teresa di Calcutta)