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Camminare nelle cose belle

Lunedì della IV settimana di Pasqua

22 Aprile 2024

At 9,31-43; Sal 21; Gv 6,44-51

Gesù disse alla folla: «Questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». (Gv 6,50-51)

Sono parole decisamente forti, quelle di Gesù: avanzano una pretesa che difficilmente poteva essere comprensibile e accoglibile dai suoi ascoltatori. Non a caso molti dei suoi discepoli lo abbandoneranno, dopo questi discorsi. Questo linguaggio forte della “propria carne da mangiare” è davvero un pugno nello stomaco, anche se ci siamo abituati un poco e forse non sentiamo più con evidenza la dirompente provocazione di queste parole. Gesù sta offrendo la sua vita e vuole che chi lo segue se ne renda conto: è il dono di sé nell’amore a cambiare le cose e a dire qualcosa di Dio! Dobbiamo renderci conto che la sequela di Gesù apre a cose meravigliose e difficili insieme: perché il regno di Dio fatica a farsi spazio nel corso della storia degli uomini; ma cresce comunque e lascia tracce di luce vivissima. La “durezza” dell’Evangelo non nasconde la bellezza e la grandezza delle possibilità cui apre: affidarsi a questo percorso, accogliendo la vita del Risorto, potrà farsi grazia inaspettata.

Preghiamo

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!

dal Salmo 21