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I nostri occhi hanno visto la salvezza

Mercoledì della settimana della IV Domenica dopo l'Epifania

31 Gennaio 2024

Sir 40,1-8a; Sal 8; Mc 6, 30-34

Grandi pene sono destinate a ogni uomo e un giogo pesante sta sui figli di Adamo, dal giorno della loro uscita dal grembo materno fino al giorno del ritorno alla madre di tutti. Il pensiero dell’attesa e il giorno della fine provocano le loro riflessioni e il timore del cuore.  (Sir 40,1-2)

La sapienza di Siracide si evidenzia anche nella considerazione della morte: un invito a ciascuno affinché, quale che sia l’età della vita che sta trascorrendo, non dimentichi quell’evento. Non si tratta di lasciarsi paralizzare dalla paura, piuttosto di vivere in pienezza, grazie alla consapevolezza che questa esistenza è destinata alla fine. Per un cristiano meditare sulla morte è poi orientare il proprio sguardo a partire dalla resurrezione di Gesù: che cosa significa attendere una fine che esprime vita nuova?

Preghiamo

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.

dal Salmo 8