Ez 18, 1. 23-32; Sal 15 (16); Os 2, 20-25; Mt 21, 18-22
«Eppure la casa d’Israele va dicendo: “Non è retta la via del Signore”. O casa d’Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre? Perciò io giudicherò ognuno di voi secondo la sua condotta, o casa d’Israele. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e l’iniquità non sarà più causa della vostra rovina. Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché volete morire, o casa d’Israele? Io non godo della morte di chi muore. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e vivrete». (Ez 18, 29-32)
Il Signore ribadisce con forza che è il Signore della vita e non vuole la distruzione di nessuno. Questo è un invito attuale, a considerare quale immagine ci facciamo del Signore: celebrare la sua venuta a Natale significa considerare con attenzione che egli si manifesta nella storia volendo la vita piena per tutti, scegliendo di abitare tra l’umanità a partire da dove meno ce lo si aspetta.
Considerare quell’aspetto non può che portare alla conversione, scoprendo che spesso quando si percepisce il Signore lontano ciò dipende dalla falsa immagine di lui che ci si è fabbricata.
Preghiamo
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
dal Salmo 15 (16)

