Gen 3, 9a. 11b-15. 20; Sal 86 (87); Ef 1, 3-6. 11-12; Lc 1, 26b-28
Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
La maledizione del Signore al serpente non è l’ultima parola di rabbia nei confronti dell’umanità, anzi è l’annuncio della possibilità che l’umanità viva pienamente, definendo un netto rifiuto del male e del peccato. Questa possibilità sarà resa concreta in quella donna che si è affidata a tal punto al suo Signore, tanto da scoprire di poter lasciare accadere nella propria carne la sua presenza
Nella risposta di Maria si manifesta la piena libertà possibile agli esseri umani, una responsabilità che ciascuno può assumere nella propria vita.
Preghiamo
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
dal Salmo 86 (87)