Ct 1, 5-6b. 7-8b; Sal 22 (23); Ef 2, 1-10; Gv 15, 12-17
Bruna sono ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come le cortine di Salomone. Non state a guardare se sono bruna, perché il sole mi ha abbronzato. (Ct 1, 5-6b. 7)
Solo chi era costretto a lavorare si abbronzava, perché esposto al sole, mentre era segno di distinzione e nobiltà una pelle chiara, non sottoposta alla fatica. L’amata del cantico rivendica la propria bellezza nonostante l’umiltà, perché trova la grandezza della sua identità nell’amore che la lega all’amato, ella è trasformata in virtù della relazione che cerca.
Una dinamica strutturale quando si è innamorati, tutti fanno esperienza del fatto di essere trasformati, tanto da essere visti e vedersi come “più belli”. Una dinamica propria anche della vita spirituale: la possibilità di cercare il Signore è un cammino che trasforma, che non è predeterminato dal punto di partenza, ma deciso dalla sua destinazione.
Preghiamo
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
dal Salmo 22 (23)

