At 1,15-26; Sal 112; Ef 1,3-14; Mt 19,27-29
Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele». (Mt 19,28)
Possiamo forse anche immaginare gli apostoli in un contesto regale, sui «dodici troni» di cui ci parla la pagina di Matteo, e con loro i credenti, magari anche noi. Ma forse, nel nostro tempo, questa immagine ci prende poco e ci dà l’idea di un regno di Dio statico e formale; forse poteva affascinare, invece, i lettori dell’evangelista qualche secolo fa. Resta il fatto che il giudizio sulla storia è affidato ed è possibile – ci dice Gesù – a chi ha conosciuto lui e ne ha colto i tratti di vita, i pensieri, a chi ne ha visto le scelte, a chi ha saputo riflettere sul senso di quella morte e sul senso di quell’evento che chiamiamo risurrezione. Abbiamo tra le mani gli strumenti per riconoscere la direzione che i giorni prendono e non ci manca ciò che ci permette di giudicare le situazioni, di operare un attento discernimento sui fatti della storia e sulle nostre personali scelte. Affiniamo lo sguardo, tendiamo i sensi, muoviamoci con il riferimento del Maestro e Signore Gesù, e forse non ci mancherà chiarezza nel nostro cammino.
Preghiamo
Alleluia. Quanto sono da onorare i tuoi amici, o Dio;
salda è la loro autorità e non verrà meno. Alleluia.
dalla liturgia del giorno