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Dove abita Dio?

Sabato della VI settimana di Pasqua

11 Maggio 2024

Ct 5,9-14.15c-d.16c-d; Sal 18; 1Cor 15,53-58; Gv 15,1-8

Gesù disse ai suoi discepoli: «Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». (Gv 15,7-8)

Forse noi a volte non crediamo alle grandi possibilità che la nostra fede porta con sé. Non perché siamo migliori di altri, né perché le nostre fragilità possano magicamente scomparire; ma perché lo sguardo sulla vita di Gesù e l’ascolto attento delle sue parole possono darci quello slancio e quella forza, di cui abbiamo bisogno, per provare a rendere migliore la nostra vita e più abitabile e bello il mondo in cui viviamo. Possiamo chiedere: ma non per convincere Dio a darci qualcosa, che diversamente non ci avrebbe donato, senza la nostra insistente richiesta; possiamo chiedere per metterci convintamente nella direzione del regno di Dio e agire con la guida dello Spirito, per mostrare che ci fidiamo delle promesse di Dio. È il nostro frutto che Dio si attende, la nostra operosa decisione, la disponibilità appassionata e attiva. È una prospettiva bellissima e promettente, grazia dentro il dono della fede che ci è stato fatto, motivo di speranza, persino di gioia, ragione per credere al realizzarsi del bene che speriamo, nonostante noi. E grazie a noi.

Preghiamo

Annunziate con voce di gioia
che risuoni ai confini della terra:
il Signore ha liberato il suo popolo, alleluia.

dalla liturgia del giorno