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Costruire la nuova terra

Sabato della III settimana di Pasqua

20 Aprile 2024

At 9,17-25; Sal 65; 1Cor 12,21-27; Gv 6,30-35

Rispose Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». (Gv 6,32-33)

In fondo, l’affermazione di Gesù non è così scandalosa: tutti sapevano che il pane dal cielo, la manna che aveva sostenuto gli ebrei nel viaggio nel deserto del Sinai, era dono del Signore. Mosè, profeta e mediatore, aveva riportato lamentele e aspettative della comunità; ma il dono veniva dall’Alto, dalla cura di Dio per il suo popolo. La “novità”, se così si può dire, è che Gesù presenta se stesso al centro di questa relazione tra Israele e il Signore che offre i suoi doni per la vita dei figli che ama. Sono due passaggi che non possiamo permetterci di dimenticare, anche oggi. Perché è forte, continuamente, la tentazione di legare a qualcuno, che pure si è rivelato importante, quello che invece appartiene alla cura di Dio per l’universo. Così come è forte la tentazione di ridurre Gesù a un semplice, anche se prezioso, esempio di vita. Gesù è Maestro, sì, ed è insieme Signore, colui nel quale si rivela la pienezza di Dio e la definitività del suo amore che perdona, si prende cura, promette e realizza il pieno compimento del regno.

Preghiamo

Donaci, o Dio, sentimenti di adorazione e di amore
per il tuo nome santo,
poiché tu non desisti dal prenderti cura
di quanti sostieni e rianimi
con la certezza del tuo affetto di Padre.

dalla liturgia del giorno