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Costruire la nuova terra

Giovedì della III settimana di Pasqua

18 Aprile 2024

At 9,1-9; Sal 26; Gv 6,16-21

Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti. (Gv 6,19-21)

Come per i discepoli sul lago, anche il nostro percorso di vita è spesso segnato dal mare agitato, da pericoli incombenti; e dispieghiamo a volte molta fatica per uscire da situazioni difficili, spesso con il timore di non farcela e di rimanere prigionieri di una complessità e di una fatica insuperabili. Spesso siamo proprio stanchi e scoraggiati, senza forze e senza speranza. Il Vangelo secondo Giovanni ci offre una pagina di luminose possibilità, scaturite dal coraggio – perché ce ne vuole! – di caricare Gesù sulla nostra barca, di fargli spazio nel nostro faticoso affrontare il male, il difficile, il contrario, l’ostile… Il testo sembra concludersi con un liscio e rapido approdo a riva; ma il vero momento di svolta è il coraggio con cui i discepoli accolgono il Maestro e Signore nonostante il loro timore, il momento in cui lasciano che la sua Parola faccia breccia nel loro inconcludente darsi da fare. Così cambiano le cose, così questa terra potrà conoscere le novità che cerchiamo e speriamo.

Preghiamo

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

dal Salmo 26