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Si tratta della nostra risurrezione

Martedì della II settimana di Pasqua

9 Aprile 2024

At 3,1-8; Sal 102; Gv 1,43-51

Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». (Gv 1,45-46)

La primissima comunità di discepoli nasce anche da questa comunicazione quasi istintiva, arrischiata, di Filippo a Natanaele. Il dubbio ci sta, certo; la domanda conseguente ha senso e le perplessità sono più che giustificate. È però bellissimo poter riascoltare l’immediato invito, semplice e diretto, che sgorga dal cuore entusiasta di Filippo: «Vieni e vedi». Nel profondo rispetto che abbiamo per le diverse sensibilità e le scelte degli altri, nel riserbo di cui abbiamo circondato le questioni che toccano la religiosità, forse abbiamo un poco smesso di dare spazio a inviti semplici come questo. Non ci sono istruzioni, nessuna apologia, nessuna dimostrazione: solo l’invito a condividere un’esperienza, a mettere gli occhi in una possibilità, a fare un pezzo di strada insieme. Se il cammino sulle orme del Maestro ci fa bene, forse non è possibilità esclusiva per alcuni. Possiamo dire qualcosa di lui ancora oggi, magari con un pizzico di entusiasmo in più.

Preghiamo

Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.

dal Salmo 116,12-14