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La certezza dell’amore

Pasqua di Risurrezione

31 Marzo 2024

At 1,1–8a; Sal 117; 1Cor 15,3-10a; Gv 20,11-18

Gli angeli le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». (Gv 20,13-15a)

Le nostre lacrime hanno delle ragioni, così come è motivato il pianto di Maria di Màgdala. Fatichiamo e rimaniamo confusi, siamo magari
duramente segnati dal dolore e non troviamo vie d’uscita; ed è difficile, a volte, dare senso alla sofferenza. Ma qui le domande non sono quelle di Maria: sono i due angeli ed è Gesù a chiedere alla Maddalena quali siano i motivi di tanta tristezza; perché abbiamo bisogno di sostare davanti alle nostre fatiche, per capire cosa ci stia spaventando e se c’è una strada da percorrere per ritrovare la luce e forse anche la gioia. Chi fa la domanda è anche la risposta: Gesù affida a Maria, con la semplice sua voce e la sua presenza, la suprema certezza dell’amore da cui è avvolta, un amore che non è venuto meno nel consegnarsi alla croce, un amore che ha vinto la morte e si propone di superare ogni paura, ogni lato oscuro, ogni disorientamento. È qui l’annuncio di Pasqua: che sia urlato o semplicemente sussurrato, oggi ci diciamo che speranza, luce e vita hanno ancora spazio, comunque.

Preghiamo

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».

dal Salmo 117