Is 35, 1-10; Sal 84 (85); Rm 11, 25-36; Mt 11, 2-15
Così dice il Signore Dio: «Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa; nessun impuro la percorrerà. Sarà una via che il suo popolo potrà percorrere e gli ignoranti non si smarriranno. Non ci sarà più il leone, nessuna bestia feroce la percorrerà o vi sosterà. Vi cammineranno i redenti. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto». (Is 35, 8-10)
La profezia di Isaia è piena di speranza: non solo annuncia a Israele la felicità perenne, che si realizzerà una volta adempiuta la promessa del Signore che dona al suo popolo di abitare ancora nella terra. Soprattutto, al di là della meta, egli annuncia che c’è una strada – percorribile da tutti – per raggiungerla. La possibilità di una vita felice, per sempre, è tale perché raggiunge tutti, non è un possesso esclusivo, ma la possibilità di condividerla con molti.
Anche il tempo di avvento può essere vissuto con il sostegno della stessa gioia, quella che nasce dalla consapevolezza che il Signore dà i mezzi per incontrarlo, perché lui per primo si è fatto vicino; dono per tutti, possibilità di cammino condiviso.
Preghiamo
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi ritorna a lui con fiducia.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
dal Salmo 101 (102)

