Ez 7, 1-14; Sal 105 (106); Ml 2, 4-9; Mt 12, 38-42
Ecco il giorno, eccolo: arriva. È giunto il tuo turno. L’ingiustizia fiorisce, germoglia l’orgoglio e regna la violenza, scettro della malvagità. È giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga, perché l’ira pende su tutti! (Ez 7, 10-12)
Il momento della piena manifestazione del Signore non ha nulla a che vedere con la riduzione stucchevole che spesso se ne fa: esso è realmente il momento nel quale ogni male viene estirpato; per tal motivo non può essere accolto con calma, perché significa la piena verità sulle scelte compiute e sui desideri che caratterizzano ciascuno. In particolare, Ezechiele insiste sul fatto che nessun bene accumulato potrà dare un qualche conforto, oggi è allora l’occasione per verificare in quale modo la presenza del Signore nella propria storia corrisponda realmente a una risposta decisa, capace di abbandonare le false sicurezze.
Preghiamo
Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria.
Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
da sempre e per sempre.
dal Salmo 105 (106)

